Elegante e raffinata Viareggio è località della costa versiliese tra le più conosciute e meta di turismo mondiale. Il centro del divertimento, e della raffinatezza notturna con i suoi locali all'avanguardia e di gran classe.
Le luci della notte spazio ad un paesaggio vivace e colorato in estate, agli splendidi tramonti e tranquillità nel periodo invernale. E comunque Viareggio non è mai lontana dai riflettori potendo offrire, in qualsiasi stagione dell'anno, diversi motivi di attrazione turistica.
 
Viareggio definita "Capitale della Versilia" è conosciuta, oltre che come località di turismo balneare, per il Carnevale, nato nel 1873, con i suoi maestosi carri allegorici di cartapesta che sfilano lungo la "Passeggiata a mare". La Maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio è Burlamacco, ideato nel 1930 da Uberto Bonetti. Durante la manifestazione, di gran rilievo, ci sono anche collaterali feste rionali che si svolgono solitamente dal venerdì alla domenica.
 
La Storia di Viareggio
Il forte di Viareggio e la modesta foce del Canale Burlamacca che gli scorreva accanto assunsero importanza nel 1441, quando Lucca perse il suo potere sul castello e sull’approdo marittimo di Motrone; Viareggio divenne così l’unico sbocco al mare dello Stato lucchese, cosa di cui guadagnò il territorio circostante, peraltro fino ad allora in condizioni di abbandono. Furono presi infatti provve-dimenti e misure per bonificare la palude che orlava la costa, per favorire la crescita urbana e demografica di quello che stava divenendo un piccolo borgo e per incrementare il traffico alla foce del Canale. Già nel 1480 il movimento marittimo aveva assunto una discreta importanza e Lucca decise di offrire gratuitamente terreno a chi decideva di costruire una casa a Viareggio.
Viareggio ebbe origine da un castello che Lucchesi e Genovesi, alleati contro Pisa, edificarono nel 1172 sulla riva del mare, a difesa della costa e del territorio circostante. Il fortilizio, di imponenti dimensioni, fu denominato "Castrum de Via Regia"; era infatti costruito al termine di quella strada, così chiamata in onore dell’imperatore Federico Barbarossa, che serviva da collegamento tra il forte stesso e l’entroterra.